Martedì di Pasqua: “Martedì di San Vito” o ‘Festa della Traslazione”

La comunità di Lequile, nonostante la riforma liturgica del Concilio Vaticano II abbia indicato che la festa del Santo Patrono debba celebrarsi il giorno della nascita al cielo, cioè il 15 di giugno, è rimasta legata alla tradizione festeggiando San Vito in tre date diverse.

Data:
30 Luglio 2011

Martedì di Pasqua: “Martedì di San Vito” o ‘Festa della Traslazione”

La comunità di Lequile, nonostante la riforma liturgica del Concilio Vaticano II abbia indicato che la festa del Santo Patrono debba celebrarsi il giorno della nascita al cielo, cioè il 15 di giugno, è rimasta legata alla tradizione festeggiando San Vito in tre date diverse.

A) Il 13 febbraio: “Festa del Patrocinio” o “Santu Itu Piccinnu” …vedi il link
B) Il martedì di Pasqua: “Festa della traslazione della reliquia” o “Santu Itu Menzanu”
C) La IV domenica di giugno: “Festa del Santo Patrono” o “Te Santu Itu ranne” …vedi il link

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La seconda festività in onore di San Vito si celebra il martedì di Pasqua: festa “te Santu Itu Menzanu (= di mezzo)” in ricordo della traslazione delle reliquie.
Nella Santa Visita del Vescovo Sozy Carafa4 è scritto che per l’intervento di Mons. Antonio Sanfelice, di nobile origine napoletana, vescovo di Nardò e parente della famiglia principesca Saluzzo, signori di Lequile, i Padri Gesuiti dell’istituto Carminiello di Napoli, che possedevano una grossa ampolla contenente il sangue del Martire Vito, concessero una parte di quella reliquia che fu conservata in una piccola ampolla racchiusa in un prezioso ed artistico reliquiario in argento. La meraviglia si nota nell’espressione del P. Bonaventura che nella sua opera così scrive: “Adora questa terra per suo protettore San Vito, ottenuta la vera reliquia da Monsignor Sanfelice, vescovo di Nardo, l’anno 1713, insieme con il legno della Santa Croce” .5

La traslazione della reliquia da Napoli a Lequile avvenne il martedì di Pasqua del 1722 (era il 22 aprile). Si tramanda che in quel giorno numerosissimi cittadini di Lequile si recarono a Lecce e attesero tale dono proveniente dal capoluogo campano nei pressi di Porta Napoli. La Reliquia fu consegnata al Capitolo che insieme al popolo in processione da Lecce la portarono a Lequile.
Solenni festeggiamenti in quel giorno si organizzarono in onore del Santo Patrono perché quell’evento non potesse più essere dimenticato.
I fedeli di Lequile, celebrando ogni anno la Pasqua del Signore, hanno infatti voluto prolungare la festa dedicando il Martedì di Pasqua in onore di San Vito che col suo martirio ha partecipato pienamente alla passione, morte e resurrezione del Signore. Tale tradizione perdura ancora.
Nel vespro della Domenica di Pasqua la statua del Santo con le Sacre Reliquie è portata in processione dalla Matrice alla sua chiesa dove viene intronizzata in modo solenne sull’apposito baldacchino. Il Martedì a mattina un tempo si snodava una festosa e caratteristica processione per le vie del paese. Tutte le statue dei Santi e le statue della Madonna facevano corona a SanVito.
Al suono festoso delle campane dalle chiese e cappelle di Lequile si partiva portando a spalla tutte le statue nei pressi di Largo San Vito. Ogni associazione cattolica e ogni confraternita maschile e femminile si univa intorno al proprio labaro. Le statue della Madonna della Consolazione, dell’Immacolata, del Suffragio, di San Francesco, di Sant’Antonio, di San Luigi, di San Giorgio, di San Donato venivano dai rispettivi devoti poste in semicerchio davanti al sacrato della chiesa per dare inizio alla processione. All’uscita della statua di San Vito dalla chiesa lo scampanio delle campane, il fragore dei fuochi pirotecnici, il suono della banda e i canti e le preghiere del popolo esprimevano la grande devozione dei fedeli lequilesi in onore di San Vito.
Sarà un richiamo carico di folclore ma nella mentalità del popolo, nonostante che da oltre un quarantennio sia stata soppressa tale manifestazione religiosa, persiste ancora un vivo ricordo.
In serata la festa, ricca di giochi tradizionali, fra cui la “cuccagna”, si concludeva con il rientro processionale della statua del Santo alla chiesa Madre. Qui, con la benedizione e il bacio della reliquia, si esprimeva un ultimo atto di venerazione al Santo Patrono.
Attualmente la processione si svolge nella mattinata; arrivata in piazza si sosta per la benedizione delle tre bandiere che si collocano sulla colonna di San Vito.
Le bandiere si notano sventolare tutto l’anno per richiamare la devozione al Santo da parte dei cittadini e di quanti, forestieri, vengono in piazza a Lequile.

Ultimo aggiornamento

30 Luglio 2011, 17:02

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