La Guglia di San Vito, conosciuta anche come Colonna votiva di San Vito, è uno dei monumenti simbolo della città di Lequile e uno degli esempi più raffinati di arte barocca religiosa all’aperto nel Salento. Eretto nel 1694, in piena età barocca, il monumento celebra la devozione popolare al Santo Patrono, San Vito Martire, ed è espressione della profonda identità religiosa e culturale della comunità lequilese.
L’opera è realizzata interamente in pietra leccese, la pietra calcarea locale nota per la sua lavorabilità e per la capacità di restituire dettagli scultorei ricchissimi. La realizzazione è attribuita allo scultore Oronzo Rossi, uno degli artisti attivi nel Salento sul finire del XVII secolo, fortemente influenzato dalla scuola napoletana. Non a caso, la guglia riflette in pieno i canoni del barocco napoletano, sia nella ricchezza ornamentale, sia nell’impianto scenografico.
La struttura della guglia ha forma piramidale, articolata in più registri architettonici sovrapposti, ciascuno dei quali è ornato da un elaborato repertorio decorativo:
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Motivi floreali e vegetali scolpiti con straordinaria perizia;
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Volute, cornici e cartigli in rilievo che movimentano la superficie;
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Nicchie e bassorilievi con simboli della fede cattolica.
Alla sommità troneggia la statua di San Vito Martire, scolpita in posizione benedicente, con abiti da giovane martire cristiano, lo sguardo rivolto verso il paese, quasi a proteggerlo dall’alto. La statua è collocata su un basamento riccamente decorato, e domina Piazza San Vito, fulcro della vita pubblica e religiosa della città.
Questa guglia non ha soltanto una funzione ornamentale o celebrativa, ma è anche testimonianza tangibile della devozione popolare del Seicento, quando le comunità affidavano la propria protezione a santi patroni attraverso la costruzione di monumenti pubblici. In particolare, a Lequile, San Vito è da secoli invocato contro le malattie nervose, l’epilessia e i morsi degli animali, e la guglia è da intendersi come voto collettivo per la protezione del paese.
Nel tempo, il monumento ha assunto anche una funzione identitaria e simbolica, ed è oggi uno dei luoghi più fotografati e visitati del comune. La sua presenza impreziosisce la piazza e crea un dialogo architettonico e spirituale con gli edifici che la circondano, come il Palazzo dei Principi Saluzzo e la Chiesa Matrice.
Il monumento è stato sottoposto a interventi di restauro conservativo, volti a proteggere la pietra leccese dall’erosione e a preservare i dettagli scultorei. Oggi è facilmente accessibile e visibile in qualsiasi momento dell’anno, ed è spesso tappa di percorsi culturali, religiosi e fotografici.
La Guglia di San Vito è dunque non solo un’opera d’arte, ma anche un documento urbano vivo, che racconta la storia, la fede e l’identità della città di Lequile.